Abbiamo mandato i nostri 2 inviati DISTRO-FIGHI (Federico e Matteo) alla fiera dell'Eros, vicino Pescara. Per entrare, solo 25 € e divertimento assicurato ahahahahah.
Ecco alcune foto dell'evento:
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mercoledì 12 agosto 2009
venerdì 3 luglio 2009
80 Voglia di musica e video anni '80 - Parte 2
Proseguiamo il nostro viaggio tra i video e le canzoni di successo, degli indimenticabili e mitici anni '80.
---------TALK TALK----------------------EUROPE------------
-------EURYTHMICS--------------------LEVEL 42----------
------------WHAM-----------------------ROXY MUSIC--------
------------POLICE------------------------GENESIS------------
----SPANDAU BALLET--------------SIMPLE RED---------
video a cura di
---------TALK TALK----------------------EUROPE------------
-------EURYTHMICS--------------------LEVEL 42----------
------------WHAM-----------------------ROXY MUSIC--------
------------POLICE------------------------GENESIS------------
----SPANDAU BALLET--------------SIMPLE RED---------
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giovedì 2 luglio 2009
Stati del mondo: li conosciamo davvero tutti?
Quante volte ci siamo fatti questa domanda?
Ebbene nel mondo abbiamo 194 nazioni suddivise in 6 continenti, oltre ad altri territori dipendenti e colonie. Bisogna considerare inoltre l'Antartide, territorio totalmente ghiacciato e non abitato permanentemente.
Ora vi elencherò alcuni Stati, con la capitale, che probabilmente non ne abbiamo mai sentito parlare.
Anguilla (Mar dei Caraibi): The Valley
Aruba (Mar dei Caraibi): Oranjestad
Christmas (Oceano Indiano): The Settlement
Cocos Islands (Oceano Indiano): West Island
Guam (Oceano Pacifico): Hagatna
Guernsey (La Manica): Saint Peter Port
Jersey (La Manica): Saint Helier
Kiribati (Oceania): Bairiki
Marianne Island (Oceania): Garapan
Mayotte (Oceano Indiano): Dzaoudzi
Montserrat (Mar dei Caraibi): Brades
Nauru (Oceano Pacifico): Yaren
Niue (Oceano Pacifico): Alofi
Norfolk (Oceano Pacifico): Kingston
Palau (Oceano Pacifico): Koror
Pitcairn Islands (Oceano Pacifico): Adamstown
Reunion (Oceano Indiano): Saint Denis
Saint Pierre e Miquelon (Oceano Atlantico): Saint Pierre
Saint Vincent e Grenadine (Mar dei Caraibi): Kingstown
Svalbars Islands (Mar di Groenlandia): Longyearbyen
Tokelau (Oceano Pacifico): --------
Turks e Caicos Islands (Oceano Atlantico): Cockburn
Tuvalu (Oceano Pacifico): Vaiaku
Vanuatu (Oceano Pacifico): Port Vila
Wallis e Futuna Islands (Oceano Pacifico): Mata Utu
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Ebbene nel mondo abbiamo 194 nazioni suddivise in 6 continenti, oltre ad altri territori dipendenti e colonie. Bisogna considerare inoltre l'Antartide, territorio totalmente ghiacciato e non abitato permanentemente.
Ora vi elencherò alcuni Stati, con la capitale, che probabilmente non ne abbiamo mai sentito parlare.
Anguilla (Mar dei Caraibi): The Valley
Aruba (Mar dei Caraibi): Oranjestad
Christmas (Oceano Indiano): The Settlement
Cocos Islands (Oceano Indiano): West Island
Guam (Oceano Pacifico): Hagatna
Guernsey (La Manica): Saint Peter Port
Jersey (La Manica): Saint Helier
Kiribati (Oceania): Bairiki
Marianne Island (Oceania): Garapan
Mayotte (Oceano Indiano): Dzaoudzi
Montserrat (Mar dei Caraibi): Brades
Nauru (Oceano Pacifico): Yaren
Niue (Oceano Pacifico): Alofi
Norfolk (Oceano Pacifico): Kingston
Palau (Oceano Pacifico): Koror
Pitcairn Islands (Oceano Pacifico): Adamstown
Reunion (Oceano Indiano): Saint Denis
Saint Pierre e Miquelon (Oceano Atlantico): Saint Pierre
Saint Vincent e Grenadine (Mar dei Caraibi): Kingstown
Svalbars Islands (Mar di Groenlandia): Longyearbyen
Tokelau (Oceano Pacifico): --------
Turks e Caicos Islands (Oceano Atlantico): Cockburn
Tuvalu (Oceano Pacifico): Vaiaku
Vanuatu (Oceano Pacifico): Port Vila
Wallis e Futuna Islands (Oceano Pacifico): Mata Utu
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mercoledì 1 luglio 2009
80 Voglia di musica e video anni '80 - Parte 1
Per i nostalgici e per gli amanti della musica anni 80, ripercorriamo alcuni tra i video e le canzoni più belli di quel tempo.
--------------A HA-----------------------ALPHAVILLE--------
-------DURAN DURAN-----------TEARS FOR FEARS------
-------MEN AT WORK-------------IMMAGINATION------
-----DEPECHE MODE--------------PET SHOP BOYS------
------------TOTO--------------------------ROXETTE-----------
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martedì 30 giugno 2009
Premio Nobel per Gino Strada EMERGENCY
TUTTI VOI SAPETE CHI E' GINO STRADA E QUELLO CHE HA FATTO E CHE FARA'. SE C'E' QUALCUNO IN ITALIA E NEL MONDO CHE MERITA QUESTO RICONOSCIMENTO E' PROPRIO LUI. STO FACENDO UNA PETIZIONE VIA INTERNET. OLTRE AD ADERIRE A QUESTO GRUPPO, VI PREGO DI FIRMARE LA PETIZIONE, IN MODO TALE DA RAGGIUNGERE IL PIU' ALTO CONSENSO. NON E' A SCOPO DI LUCRO, MA E' UN RINGRAZIAMENTO AL SUO LAVORO ED AL LAVORO DELL'ORGANIZZAZIONE CHE RAPPRESENTA. PER SAPERE DEI LORO NOBILI PROGETTI: http://www.emergency.it/
FIRMATE TUTTI SU QUESTA PETIZIONE IN INTERNET OLTRE AD ADERIRE AL GRUPPO SU FACEBOOK http://www.facebook.com/group.php?gid=77020698649&ref=mf!!!!!
Questo è l'indirizzo per firmare la petizione. Basta inserire nome e cognome, la mail (che non verrà pubblicata) e metterai la tua firma. Grazie mille.
Il mio commento:
SE HANNO DATO IL NOBEL PER ARAFAT, CHE HA USATO ARMI SEPPURE PER MOTIVI DISCUTIBILISSIMI, NON VEDO PERCHE' NON SI POSSA DARLO A CHI COME LO STRAORINARIO GINO STRADA A RISCHIO DELLA VITA E CON IMMENSI SACRIFICI HA USATO SOLO LE ''ARMI" DELLA MEDICINA E CHIRURGIA PER RIPARARI I DISASTRI DEI MALEDETTI "COSTRUTTORI'' DI GUERRA!
P.S. Ovviamente ho firmato, dopo il 1° invio non riusciuto! Al 2° ok!
venerdì 26 giugno 2009
E' morto Michael Jackson!
Il re del pop ucciso da un infarto
LOS ANGELES - E' morto Michael Jackson. Il cantante americano, 50 anni, è stato colto da un malore mentre si trovava nella sua residenza di Holmby Hills, sulle colline di Los Angeles. I soccorritori hanno riferito che, al loro arrivo, "non respirava più". E' stato portato d'urgenza all'ospedale dell'Ucla (Università di California a Los Angeles). Per un'ora circa, c'è stata incertezza sulla sua sorte. Alcuni siti lo davano per morto, altri dicevano che era in coma. Poi, la notizia del decesso si è fatta sempre più sicura e una folla di "fan" ha cominciato ad accalcarsi davanti all'ospedale.
Il fratello di Jackson, Ransy, ha riferito che Michael è collassato all'improvviso in casa. E' stata subito chiamata l'ambulanza, ma non è stato precisato quanto tempo sia passato dal momento in cui Jackson è stato colto da malore al momento in cui gli è stato effettuato il massaggio cardiaco.
I paramedici hanno continuato nel tentativo di rianimazione anche al di fuori della villa del cantante. L'ipotesi più accreditata in questo momento è quella dell'infarto, anche se non ci sono conferme da parte dell'ospedale.
Già da un paio d'anni circolano notizie, e foto, sulle precarie condizioni del cantante. Nel 2007 gli era stata diagnosticata una grave lesione al fegato, poi la sua salute era peggiorata: si era parlato di problemi alla schiena che lo avrebbero costretto ad assumere dosi massicce di antidolorifici e tranquillanti.
Nel luglio dello scorso anno le foto del cantante su una sedia a rotelle, in pigiama, con una mascherina sulla bocca. Risale a tre mesi fa l'ultima conferenza stampa dell'artista, organizzata per annunciare una serie di concerti a Londra. In quell'occasione, Jackson aveva detto che il mini-tour sarebbe stato "la mia ultima chiamata sul palco". Le date degli spettacoli erano poi slittate.
(25 giugno 2009)
Il fratello di Jackson, Ransy, ha riferito che Michael è collassato all'improvviso in casa. E' stata subito chiamata l'ambulanza, ma non è stato precisato quanto tempo sia passato dal momento in cui Jackson è stato colto da malore al momento in cui gli è stato effettuato il massaggio cardiaco.
I paramedici hanno continuato nel tentativo di rianimazione anche al di fuori della villa del cantante. L'ipotesi più accreditata in questo momento è quella dell'infarto, anche se non ci sono conferme da parte dell'ospedale.
Già da un paio d'anni circolano notizie, e foto, sulle precarie condizioni del cantante. Nel 2007 gli era stata diagnosticata una grave lesione al fegato, poi la sua salute era peggiorata: si era parlato di problemi alla schiena che lo avrebbero costretto ad assumere dosi massicce di antidolorifici e tranquillanti.
Nel luglio dello scorso anno le foto del cantante su una sedia a rotelle, in pigiama, con una mascherina sulla bocca. Risale a tre mesi fa l'ultima conferenza stampa dell'artista, organizzata per annunciare una serie di concerti a Londra. In quell'occasione, Jackson aveva detto che il mini-tour sarebbe stato "la mia ultima chiamata sul palco". Le date degli spettacoli erano poi slittate.
(25 giugno 2009)
fonte: La Repubblica.it
giovedì 25 giugno 2009
Il bigliettaio
Il bigliettaio è un sito simile a ticketone che si occupa della vendita di biglietti di tutti i più grandi concerti di musica,eventi sportivi e tempo libero che si svolgono in tutta Italia.
Il bigliettaio riesce a riconciliare il divertimento, garantito anche dalla convenienza dei prezzi dei biglietti.Un attimo affare per chi volesse risparmiare qualche euro e passare un giorno diverso dalla solita routine.
A questo proposito invito tutti i fan del calcio ad accorrere per l'acquisto dei biglietti per la SuperCoppa Italiana a Pechino,Inter-Lazio che si svolgerà 08 Agosto 2009 Stadio Nido d'Uccello-Pechino.
Il bigliettaio riesce a riconciliare il divertimento, garantito anche dalla convenienza dei prezzi dei biglietti.Un attimo affare per chi volesse risparmiare qualche euro e passare un giorno diverso dalla solita routine.
A questo proposito invito tutti i fan del calcio ad accorrere per l'acquisto dei biglietti per la SuperCoppa Italiana a Pechino,Inter-Lazio che si svolgerà 08 Agosto 2009 Stadio Nido d'Uccello-Pechino.
Dubai: tra sogno e realtà
DUBAI DREAM
Dubai è l'esotico gioiello degli Emigrati Arabi. Circoscritta da confini desertici e bagnata dal mare, Dubai risplende nel contrasto tra l'intrigante cultura araba e le caratteristiche delle migliori metropoli ultra-moderne del 21° secolo.
Grandiosa città dell'Arabia che si affaccia sulle splendide coste del Golfo Persico, Dubai si caratterizza come un luogo assolutamente unico e straordinario nel suo genere, capace di mescolare assieme, con un risultato indubbiamente straordinario, la cultura antica di questa terra con la modernità e l'innovazione creando un insieme di forme incredibilmente affascinante.
Con la parola Dubai non viene solo identificata la città, ma anche la regione di cui la cittadina è capoluogo, lo stato di Dubai appartiene infatti, sia sotto il profilo geografico che politico, ai sette stati degli Emirati Arabi Uniti.
La visita alla città di Dubai porterà alla scoperta di luoghi assolutamente incantevoli e degni di essere visitati, non solo per la loro bellezza ed il loro fascino architettonico, ma anche per lo spirito e le idee che vanno a rappresentare, donando un'immagine volutamente differente dal resto dei paesi mediorientali, con monumenti che inneggiano allo sviluppo, con lo scopo di far apparire questo centro con le tipiche caratteristiche che vengono proposte dal mondo occidentale, pur rimanendo fortemente legati alla cultura ed alla tradizione del mondo islamico.
La città si caratterizza fortemente per la presenza di meravigliosi alberghi, per esempio il più celebre è l'unico al mondo a poter vantare 7 stelle, ristoranti di grande eleganza, centri sportivi di ogni genere, negozi delle marche più importanti e centri commerciali immensi.
Numerosi sono poi gli edifici che meritano una visita, citiamo in tal senso la torre che dovrà essere la più alta del mondo con i suoi 818 metri stimati, poi l'isola artificiale a forma di palma (Palm Jumeirah) che è stata creata dal mare e gli atolli invece che hanno la forma del mondo.
Nei prossimi anni verranno completate altre 2 isole artificiali (Palm Deira e Palm Jabel Al), un aeroporto, parchi di divertimento a tema, un parco acquatico, un polo ospedaliero all'avanguardia e grattacieli sempre più moderni
Si, Dubai ha tutte le carte in regola per diventare la città più lussuosa, innovativa e tecnologica al mondo e chissà quali altre sorprese ci saranno già in cantiere per essere create. W il Petrol-dollaro
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domenica 14 giugno 2009
Un nuovo appello
Alessandro Ciavarrella di Monte Sant'Angelo (Foggia) è alto circa 178 cm, e quando si è allontanato da casa indossava un giubbotto nero e jeans. Domenica 11 Gennaio 2009 è l'ultima volta in cui è stato visto verso le dieci del mattino nei pressi del Byron Cafè, luogo dove doveva incontrare tre amici; ma a quell'appuntamento non sarebbe mai arrivato. In serata, la madre, preoccupata per la lunga assenza del figlio, si è recata dai carabinieri per sporre denuncia. Alessandro è l'ultimo di 5 figli, frequenta l'ITIS di Monte Sant'Angelo, ma già da alcune settimane stava maturando l'idea di abbandonare la gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Una sua decisione - ci confida il cognato - che ha suscitato non poche perplessità dei genitori. "Di fatto, però - precisa lo stesso - non ha mai avuto un rapporto conflittuale con i due. Alessandro non ha lasciato nessun biglietto che spiega la decisione di allontanarsi da casa - ha detto l'uomo da noi raggiunto telefonicamente. Non si è confidato neppure con il suo migliore amico, anche lui incredulo per l'accaduto. Non ha portato con sè vestiti, nè aveva del denaro in tasca". Intanto l'utenza telefonica del ragazzo risulta irraggiungibile dal giorno della scomparsa.
Chiunque lo incontri o possa fornire maggiori informazioni, è pregato di contattare i numeri telefonici 329-7325279 - 348-6186056
Grazie mille!
post a cura disabato 13 giugno 2009
Misterioso bagliore nei cieli di Puglia. Forse un meteorite
di Maristella Massari (notizia del 12 giugno 2009)
Cosa è successo ieri sera, qualche minuto prima delle 20.30, nel cielo della Puglia? Se lo chiedono migliaia di tarantini, baresi, brindisini, ma anche materani e addirittura calabresi che hanno assistito stupefatti ad un insolito spettacolo. Una grossa palla di fuoco è stata avvistata dal Salento al metapontino, con segnalazioni che giungono addirittura dalla Calabria. Il misterioso corpo celeste, avvolto sulle prime da una luce azzurrognola, giunto a contatto con l’atmosfera è diventato incandescente, ammantandosi di un rosso intenso qualche istante prima di frantumarsi in tre grossi frammenti e di precipitare al suolo.
L’oggetto luminoso, non meglio identificato, è stato visto cadere da migliaia di persone. Nel giro di pochi minuti, i centralini di carabinieri, polizia, vigili del fuoco e prefetture sono stati presi d’assalto. In tutte le telefonate si segnalava la presenza di un corpo celeste sospeso a mezz’aria per una manciata di secondi e, subito dopo, in picchiata libero verso il suolo. I primi ad intervenire sono stati i carabinieri della stazione di Marina di Ginosa. Qui, un testimone oculare, avrebbe indicato anche il luogo in cui l’oggetto celeste si sarebbe schiantato al suolo. Le ricerche sono state avviate immediatamente, ma, a causa del buio e della zona vasta da battere, sono state sospese intorno alla mezzanotte. Riprenderanno questa mattina all’alba.
Le forze armate hanno fatto alzare in volo gli elicotteri per perlustrare la zona dall’alto. Dalle prime verifiche sui radar dell’Aeronautica militare della base di Gioia del Colle e della Marina militare della stazione aeromobili di Grottaglie pare tuttavia che non sia comparsa alcuna anomalia agli aerei in volo sui cieli della Puglia. Al momento sono due le ipotesi prese in considerazione. L’oggetto non identificato potrebbe essere un grosso meteorite che, al contatto con l’atmosfera si è frantumato, oppure uno dei tanti rottami dello spazio in orbita intorno alla Terra. Alle autorità militari non sarebbero giunte però notizie di satelliti fuori controllo. L’oggetto luminoso è stato avvistato nei cieli di Conversano, di Mola di Bari, di Bari, di Cisternino dove due testimoni oculari hanno descritto con precisione l’avvistamento. Il corpo celeste è apparso particolarmente nitido sul cielo di Taranto. Centinaia di persone hanno affermato di averlo visto da diverse parti della città.
Non risulta al momento che la caduta di questi oggetti abbia provocato danni a persone o a cose. La prefettura del capoluogo di regione, che ha raccolto informazioni dalla torre di controllo dell’aeroporto di Bari e dal Centro di controllo satellitare dell’Aeronautica, non esclude che possa essersi trattato di uno sciame di meteoriti. Solo qualche giorno fa a Montemesola, in provincia di Taranto, erano improvvisamente comparsi dei misteriosi cerchi nel grano. A documentare il fenomeno era stato l’equipaggio di un elicottero militare che ha scattato alcune eloquenti fotografie.
fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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Cosa è successo ieri sera, qualche minuto prima delle 20.30, nel cielo della Puglia? Se lo chiedono migliaia di tarantini, baresi, brindisini, ma anche materani e addirittura calabresi che hanno assistito stupefatti ad un insolito spettacolo. Una grossa palla di fuoco è stata avvistata dal Salento al metapontino, con segnalazioni che giungono addirittura dalla Calabria. Il misterioso corpo celeste, avvolto sulle prime da una luce azzurrognola, giunto a contatto con l’atmosfera è diventato incandescente, ammantandosi di un rosso intenso qualche istante prima di frantumarsi in tre grossi frammenti e di precipitare al suolo.
L’oggetto luminoso, non meglio identificato, è stato visto cadere da migliaia di persone. Nel giro di pochi minuti, i centralini di carabinieri, polizia, vigili del fuoco e prefetture sono stati presi d’assalto. In tutte le telefonate si segnalava la presenza di un corpo celeste sospeso a mezz’aria per una manciata di secondi e, subito dopo, in picchiata libero verso il suolo. I primi ad intervenire sono stati i carabinieri della stazione di Marina di Ginosa. Qui, un testimone oculare, avrebbe indicato anche il luogo in cui l’oggetto celeste si sarebbe schiantato al suolo. Le ricerche sono state avviate immediatamente, ma, a causa del buio e della zona vasta da battere, sono state sospese intorno alla mezzanotte. Riprenderanno questa mattina all’alba.
Le forze armate hanno fatto alzare in volo gli elicotteri per perlustrare la zona dall’alto. Dalle prime verifiche sui radar dell’Aeronautica militare della base di Gioia del Colle e della Marina militare della stazione aeromobili di Grottaglie pare tuttavia che non sia comparsa alcuna anomalia agli aerei in volo sui cieli della Puglia. Al momento sono due le ipotesi prese in considerazione. L’oggetto non identificato potrebbe essere un grosso meteorite che, al contatto con l’atmosfera si è frantumato, oppure uno dei tanti rottami dello spazio in orbita intorno alla Terra. Alle autorità militari non sarebbero giunte però notizie di satelliti fuori controllo. L’oggetto luminoso è stato avvistato nei cieli di Conversano, di Mola di Bari, di Bari, di Cisternino dove due testimoni oculari hanno descritto con precisione l’avvistamento. Il corpo celeste è apparso particolarmente nitido sul cielo di Taranto. Centinaia di persone hanno affermato di averlo visto da diverse parti della città.
Non risulta al momento che la caduta di questi oggetti abbia provocato danni a persone o a cose. La prefettura del capoluogo di regione, che ha raccolto informazioni dalla torre di controllo dell’aeroporto di Bari e dal Centro di controllo satellitare dell’Aeronautica, non esclude che possa essersi trattato di uno sciame di meteoriti. Solo qualche giorno fa a Montemesola, in provincia di Taranto, erano improvvisamente comparsi dei misteriosi cerchi nel grano. A documentare il fenomeno era stato l’equipaggio di un elicottero militare che ha scattato alcune eloquenti fotografie.
fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
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venerdì 12 giugno 2009
La stazione
In questa ennesima performance esilarante, il comico foggiano Pino Campagna , dà il meglio di sé, fino al parossismo della massima espressione comica in una serie di esilaranti battute di grande effetto e di irresistibile piacere. Buona visione e buon divertimento a tutti.
Una notizia positiva
Cari lettori/visitatori, sono lieto di annunciarvi che Jessica Pillitu, la ragazza 17enne che era scomparsa ad aprile in Sardegna Serramanna (Cagliari),, è stata finalmente ritrovata il 7 giugno c.a. Il padre aveva denunciato l'allontanamento da casa lo scorso mese di aprile. Per lei "Chi l'ha visto?" aveva lanciato vari appelli, in particolare nella trasmissione del 22 aprile. Le indagini dei carabinieri hanno consentito, nella tarda serata di ieri 8 giugno, di rintracciare la ragazza a casa della mamma del giovane che lo stesso padre di Jessica aveva indicato come colui che l'aveva indotta ad abbandonare la famiglia.Sta bene ed è in ottime condizioni. Restano solo alcune ombre su questo allontanamento volontario, così come è emerso, e che non mancheranno di essere fugate. Tutto si è risolto per il meglio. Siamo molto contenti che, in qualche modo seppur minimo, possiamo credere di aver contribuito all'esito positivo della vicenda. Auguriamo un ''in bocca a lupo'' a Jessica.
giovedì 21 maggio 2009
Libertà per Aung San Suu Kyi
Il TG1 lancia una campagna per la liberazione immediata di Aung San Suu Kyi. Per aderire a questa campagna, lasciate un commento a questo articolo esprimendo il vostro supporto.
Aung San Suu Kyi da ieri è di nuovo in carcere. 63 anni, Premio Nobel per la Pace nel 1991 e leader dell’opposizione democratica birmana alla dittatura che da mezzo secolo opprime il Paese, Aung San Suu Kyi ha trascorso 13 degli ultimi 19 anni tra il carcere e gli arresti domiciliari nel più completo isolamento. E’ di pochi giorni fa la notizia del peggioramento della sua salute. Il 27 maggio scadono i termini degli arresti domiciliari ma con le nuove accuse che gli muove il regime questa coraggiosissima donna rischia un’ulteriore condanna fino a cinque anni.
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Aung San Suu Kyi da ieri è di nuovo in carcere. 63 anni, Premio Nobel per la Pace nel 1991 e leader dell’opposizione democratica birmana alla dittatura che da mezzo secolo opprime il Paese, Aung San Suu Kyi ha trascorso 13 degli ultimi 19 anni tra il carcere e gli arresti domiciliari nel più completo isolamento. E’ di pochi giorni fa la notizia del peggioramento della sua salute. Il 27 maggio scadono i termini degli arresti domiciliari ma con le nuove accuse che gli muove il regime questa coraggiosissima donna rischia un’ulteriore condanna fino a cinque anni.
A prescindere da "antipatie o simpatie" per il tg1 lasciamo un commento! Grazie!
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sabato 16 maggio 2009
Your song
Elton John
Molto delicata e pregna di romanticismo questa canzone, come solo il lord della musica pop, Elton John, riesce a fare. Fu pubblicata per la prima volta, 39 anni fa, nel 1970.
Buona visione e soprattutto, buon ascolto!
Titolo originale: Your Song
testo tradotto
La tua canzone
È un po’ divertente
questo sensazione che ho dentro.
Non sono uno di quelli
che riescono a nasconderlo facilmente.
Non ho molto denaro,
ma, dannazione, se l’avessi
comprerei una grande casa
dove potremmo vivere entrambi.
Se fossi uno scultore, ma anche se non lo fossi
o uno che prepara pozioni
in uno show itinerante.
So che non è molto,
ma è il meglio che posso fare.
Il mio regalo per te è la mia canzone
e questa è per te.
E puoi dire a tutti,
che questa è la tua canzone.
Forse è molto semplice
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Mi sono seduto sul tetto
e ho tolto il muschio con un calcio.
Allora alcuni versi
beh, mi sono proprio girati nella mente.
Ma il sole è stato davvero gentile
mentre scrivevo questa canzone.
È per le persone come te
che lo tengono acceso.
E scusami se l'ho dimenticato
ma è una cosa che mi succede
lo vedi, ho dimenticato
se sono verdi o azzurri
comunque ciò che conta,
quello che voglio davvero dire,
è che i tuoi sono gli occhi più dolci che ho mai visto.
E puoi dire a tutti,
che questa è la tua canzone.
Forse è molto semplice
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Molto delicata e pregna di romanticismo questa canzone, come solo il lord della musica pop, Elton John, riesce a fare. Fu pubblicata per la prima volta, 39 anni fa, nel 1970.
Buona visione e soprattutto, buon ascolto!
Titolo originale: Your Song
testo tradotto
La tua canzone
È un po’ divertente
questo sensazione che ho dentro.
Non sono uno di quelli
che riescono a nasconderlo facilmente.
Non ho molto denaro,
ma, dannazione, se l’avessi
comprerei una grande casa
dove potremmo vivere entrambi.
Se fossi uno scultore, ma anche se non lo fossi
o uno che prepara pozioni
in uno show itinerante.
So che non è molto,
ma è il meglio che posso fare.
Il mio regalo per te è la mia canzone
e questa è per te.
E puoi dire a tutti,
che questa è la tua canzone.
Forse è molto semplice
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Mi sono seduto sul tetto
e ho tolto il muschio con un calcio.
Allora alcuni versi
beh, mi sono proprio girati nella mente.
Ma il sole è stato davvero gentile
mentre scrivevo questa canzone.
È per le persone come te
che lo tengono acceso.
E scusami se l'ho dimenticato
ma è una cosa che mi succede
lo vedi, ho dimenticato
se sono verdi o azzurri
comunque ciò che conta,
quello che voglio davvero dire,
è che i tuoi sono gli occhi più dolci che ho mai visto.
E puoi dire a tutti,
che questa è la tua canzone.
Forse è molto semplice
ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
Spero che non ti dispiaccia,
spero che non ti dispiaccia
quello che ho messo per iscritto.
Come è meravigliosa la vita
ora che ci sei tu nel mondo.
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giovedì 14 maggio 2009
Lingue pugliesi
In questo esilarante video, il comico foggiano Pino Campagna, in una mitica puntata del programma di cabaret Zelig, dà il meglio di sé, esprimendo una comicità irresistibile e graffiante in questa sua sorta di excursus molto azzardato, ma pur sempre possibile, sui vari dialetti presenti in terra pugliese con una certa assonanza fonetica tra le varie lingue internazionali, a partire dall'arabo (Foggia), passando per il francese-inglese (Barletta-Molfetta), per arrivare all'americano (Bari) e terminare con il giapponese (Salento-Lecce), senza dimenticare il tedesco parlato nel "triangolo delle pernacchie" (a detta del comico pugliese) ovverosia Bitonto-Bitetto-Bitritto.
Buone risate!
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lunedì 11 maggio 2009
"Chi l'ha visto?" web
Con questo post, noi de "Il Mondo visto dal Web", sensibili alle problematiche sociali e civili, vogliamo inaugurare una nuova pagina del nostro blog. Il nostro semplice intento è quello di offrire un modestissimo contributo, sia come un necessario senso civico sia come una vicinanza solidale e umana nei confronti delle famiglie che vivono questo terribile dramma, ovvero il dramma della scomparsa o rapimento dei propri cari, tanto minorenni quanto maggiorenni, per far sì di diffondere una maggiore consapevolezza e attenzione!
Pertanto, invitiamo tutti coloro che, possibilmente con certezza, avessero riconosciuto o solo visto la/e persona/e scomparsa/e oppure rapita/e, a segnalarla/e alle forze dell'Ordine (carabieri e/o polizia) o alla trasmissione "Chi l'ha visto?", in onda ogni mercoledì su Rai tre alle ore 21:10, oppure visitando il sito della stessa http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/index.html
Grazie a tutti per la collaborazione.
N. B. Si prega caldamente, anche per rispetto di quanti vivono questo dramma, di evitare false segnalazioni, sciacallaggi o scherzi di mitomani, perseguibili a norma di legge! Grazie!
Jessica Pillitu
Cari lettori/visitatori, sono lieto di annunciarvi che Jessica Pillitu, la ragazza 17enne che era scomparsa ad aprile in Sardegna Serramanna (Cagliari),, è stata finalmente ritrovata il 7 giugno c.a. Il padre aveva denunciato l'allontanamento da casa lo scorso mese di aprile. Per lei "Chi l'ha visto?" aveva lanciato vari appelli, in particolare nella trasmissione del 22 aprile. Le indagini dei carabinieri hanno consentito, nella tarda serata di ieri 8 giugno, di rintracciare la ragazza a casa della mamma del giovane che lo stesso padre di Jessica aveva indicato come colui che l'aveva indotta ad abbandonare la famiglia.
Sta bene ed è in ottime condizioni. Restano solo alcune ombre su questo allontanamento volontario, così come è emerso, e che non mancheranno di essere fugate. Tutto si è risolto per il meglio. Siamo molto contenti che, in qualche modo seppur minimo, possiamo credere di aver contribuito all'esito positivo della vicenda. Auguriamo un ''in bocca a lupo'' a Jessica.
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Pertanto, invitiamo tutti coloro che, possibilmente con certezza, avessero riconosciuto o solo visto la/e persona/e scomparsa/e oppure rapita/e, a segnalarla/e alle forze dell'Ordine (carabieri e/o polizia) o alla trasmissione "Chi l'ha visto?", in onda ogni mercoledì su Rai tre alle ore 21:10, oppure visitando il sito della stessa http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/index.html
Grazie a tutti per la collaborazione.
N. B. Si prega caldamente, anche per rispetto di quanti vivono questo dramma, di evitare false segnalazioni, sciacallaggi o scherzi di mitomani, perseguibili a norma di legge! Grazie!
Jessica Pillitu
Cari lettori/visitatori, sono lieto di annunciarvi che Jessica Pillitu, la ragazza 17enne che era scomparsa ad aprile in Sardegna Serramanna (Cagliari),, è stata finalmente ritrovata il 7 giugno c.a. Il padre aveva denunciato l'allontanamento da casa lo scorso mese di aprile. Per lei "Chi l'ha visto?" aveva lanciato vari appelli, in particolare nella trasmissione del 22 aprile. Le indagini dei carabinieri hanno consentito, nella tarda serata di ieri 8 giugno, di rintracciare la ragazza a casa della mamma del giovane che lo stesso padre di Jessica aveva indicato come colui che l'aveva indotta ad abbandonare la famiglia.
Sta bene ed è in ottime condizioni. Restano solo alcune ombre su questo allontanamento volontario, così come è emerso, e che non mancheranno di essere fugate. Tutto si è risolto per il meglio. Siamo molto contenti che, in qualche modo seppur minimo, possiamo credere di aver contribuito all'esito positivo della vicenda. Auguriamo un ''in bocca a lupo'' a Jessica.
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sabato 9 maggio 2009
Resoconto prime 3 gare - Motogp
Dopo un incredibile rinvio al lunedì 13 aprile, causa diluvio universale, in Qatar è andato in scena lo show ducati con Casey Stoner, che dominava la gara e andava a vincere davanti a Valentino Rossi e il compagno di squadra Jorge Lorenzo, che completava il podio. Il principale dei rivali, Dani Pedrosa, si doveva accontentare di un 11° posto, causa condizione non ancora ottimale, dopo l'infortunio.
Un super Jorge Lorenzo, che dopo aver battagliato col compagno di team Valentino Rossi, giunto 2°, andava a vincere il gran premio del Giappone, dimostrando tutto il suo potenziale. A completare il podio, un ritrovato Dani Pedrosa. Giunge 4°, il vincitore del Qatar, Casey Stoner. Grande gara per Marco Melandri, giunto 6° al traguardo con l'unica kawasaki, moto non ancora ai livelli dei big.
Il dottore è tornato!!! Valentino Rossi prima va a riprendere un indiavolato Dani Pedrosa giunto poi 2° e vola verso il traguardo del Gp di Spagna a Jerez, festeggiando come 10 anni prima con la scenetta del bagno. Completava il podio Casey Stoner a 10 secondi dal primo. Peccato per Jorge Lorenzo, caduto mentre era quarto, a 5 giri dal termine. Incredibile 5° posto per Marco Melandri, con una gara attenta e regolare.
----- CLASSIFICA DOPO 3 GARE ------
Valentino Rossi Yamaha 65
Casey Stoner Ducati 54
Jorge Lorenzo Yamaha 41
Dani Pedrosa Honda 41
Andrea Dovizionso Honda 30
Valentino Rossi Yamaha 65
Casey Stoner Ducati 54
Jorge Lorenzo Yamaha 41
Dani Pedrosa Honda 41
Andrea Dovizionso Honda 30
Stranezze... di Facebook
«Siamo Umanità Accresciuta: i media se ne facciano una ragione.
Lettera di Nino Randisi: “Io che ‘impropriamente’ uso Facebook per denunciare la mafia”»
4 Mag 2009
L’account è riapparso, la denuncia resta… Anche i software sentono le urla
Due aggiornamenti e il post del 4 maggio
Aggiornamento ore 7 del 5 maggio 2009: Oggi replicherò ai commenti espressi qui e faremo il punto dell’iniziativa lanciata ieri sulle “regole di governo” di Facebook. Intanto sulla vicenda account disabilitato/riattivato è arrivata in nottata una comunicazione del sistema. Ancora in inglese e un po’ fragilina: ma ne parleremo più tardi.
Aggiornamento ore 19,30 del 4 maggio 2009: senza alcuna comunicazione, Facebook ha riattivato l’account di cui si parla in questo post. Nessuna comunicazione venerdì mattina all’atto dell’eliminazione, nessun avviso adesso. Ma sono passate dieci ore dall’uscita di questo testo che ha avuto una discreta eco nella rete. In California è mattina, si è ricominciato a lavorare e qualcuno ha segnalato… Possiamo dipendere dai week end di Palo Alto?
La questione posta - quella della trasparenza del servizio - resta tutta intera e andrà discussa con le authority competenti, se i loro responsabili lo riterranno opportuno e proprio per la loro funzione. Secondo me, ve n’è materia.Domani, una ricostruzione di tutta la vicenda e una risposta ai molti e importanti commenti che ci sono stati qui e in rete - più una testimonianza di un disabilitato meno fortunato di me. O forse con un altoparlante più debole del mio. Perché anche i software odono le urla, no?
Il post del 4 maggio, ore 9
Oggi presenterò una denuncia contro Facebook al presidente dell’Autorità garante dei dati personali, il professor Francesco Pizzetti. Con il mio legale sto valutando di ripetere l’iniziativa con l’autorità per le Comunicazioni. Cos’è successo? Nulla di nuovo, purtroppo, non sono che uno dei tanti cui Facebook ha cancellato l’account senza alcun “warning” o avviso preventivo: centinaia di messaggi personali, decine di testi e foto, 859 contatti. Il tutto senza dare spiegazioni, senza dirmi il motivo del provvedimento. Ho perciò deciso di fare di questa vicenda il terreno di una battaglia non personale ma di diritto. Non si tratta di riavere indietro le mie poche carabattole digitali.
E’ una questione di trasparenza e di legalità negate.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo i fatti nel dettaglio. Poi faremo qualche ragionamento.
“Il tuo account è stato disabilitato” e non ti diciamo perché - Alle 7,02 del mattino di venerdì primo maggio ho aperto dal mio iPhone il programma di consultazione di Facebook. Non riuscivo ad entrare: login o password non corretta, era la risposta del sistema. Mi sono insospettito: le password erano memorizzate, non potevano esser cambiate da sole. Allora ho acceso il computer ed ho visto il messaggio di condanna: “la tua password è stata disabilitata”. Mi dicono che posso contattare il team che si occupa dei rapporti con i clienti.
“Leggi i terms of service, paisà” - Ovviamente scrivo subito all’indirizzo che mi è stato dato, in italiano e, poiché conosco i miei polli, anche in inglese. Pochi minuti e mi arriva una mail (in inglese). Evidentemente automatica. Dice che hanno ricevuto la mia segnalazione, ma che nel frattempo mi consigliano di leggere i termini d’uso - come per dire: hai la coscienza sporca, guardati dentro. E io li rileggo - l’avevo già fatto, perché mi occupo di questo campo da 17 anni - e ho la conferma di ciò che già so: non ho violato nessuna delle regole d’uso di Facebook.
Ma non posso fare a meno di notare la follia di un documento scritto in parte in italiano ed in parte in inglese. I passi nella nostra lingua non sono stati nemmeno rivisti da un correttore: ci sono parentesi che non si chiudono, errori di lessico e qualche passaggio in puro italiano “broccolino”. Sembra di stare nel Padrino con Marlon Brando.
Ma non siamo qui per fare colore: un testo come questo, che equivale a un contratto, è nullo perché non scritto in modo consono. Ma intanto - mi dico - mi risponderanno e mi daranno la possibilità di spiegargli che si sono sbagliati…”. Amenoché…
“A pensar male, con tutto ciò che segue…” - A pensar male e a far peccato, ci sarebbero due o tre “stati”, i pensierini di Facebook, in cui ho ironizzato su fatti di cronaca. In uno ho scritto che si attendeva un pronunciamento del papa contro i wurstel (una battuta abbastanza tiepida sull’onnipresenza delle dichiarazioni pontificie, pubblicata mentre imperversava la paura dell’influenza suina).
E poi ci sono vari articoli in questo post/rubrica in cui ho criticato Facebook, proprio a proposito di ciò di cui mi sto occupando adesso: il fatto che se succede il sia pur minimo incidente con il social network non hai a chi rivolgerti perché l’azienda di Mark Zuckerberg si rifiuta ostinatamente di aprire una rappresentanza italiana e il quartiere operativo europeo, che è a Dublino, resta un’entità lontana, irraggiungibile. Ma dai, mi son detto, stai a vedere che con 7 milioni di utenti in Italia se la prendono proprio con te.
Intanto erano passate 24 ore e dal “team” ancora nessuna risposta.
I robot di Facebook e la paranoia - Per la verità ho anche scritto più volte che Facebook è un grande fenomeno da prendere in seria considerazione. E l’ho onorato con la mia presenza e con i miei pensieri, come altri milioni di italiani fanno ogni giorno. L’ho fatto perché di cultura digitale scrivi se sei con le mani in pasta nelle diverse applicazioni, oppure fai solo elzevirismo inutile (e poi mi piace, ciò che posso dire di tutto il mio lavoro).
In marzo, dopo che avevo riferito dell’account disabilitato (e poi riattivato) a Nino Randisi, giornalista siciliano antimafia, ero stato contattato in modo riservato da un professionista italiano. Era latore di un messaggio da parte di una dirigente americana di Facebook. Mi spiegavano che si era trattato di uno spiacevole incidente frutto dell’errore dei “bot”, cioè di programmi che lavorano in automatico e controllano l’attività degli utenti. Mi dicevano che può avvenire quando magari uno “si muove troppo”, mette tanti video, pubblica troppe foto, manda migliaia di mail e ha troppi commenti. Un errore della “macchina” insomma. Avevo preso nota della rettifica, l’avevo pubblicata, avevo ripetuto che mi sembrava un modo non rispettoso delle persone e degli utenti italiani di gestire le cose solo in automatico e senza un minimo di saggezza umana.
(Io per la verita mi “muovo” poco. Mando sì molte mail - siamo però nell’ordine delle decine al giorno - ma tutte alle stesse persone, perché Facebook fa presto a diventare una chat in differita. Certo, c’è chi mi ha suggerito che si potrebbe ipotizzare che alla parola “papa” sia associato un certo grado di vigilanza da parte dei medesimi robot… ma Fb è piena di satira sul papa e le posizioni del Vaticano, dovevano beccare proprio me?)
L’accusa non detta e il “sentirsi sporchi” - Più di uno mi ha prospettato l’idea che qualcuno che conta si sia voluto liberare del mio account: si può fare, si può segnalare all’azienda che i contenuti di un certo utente sono “inappropriati”, poi però ci sarebbe da vedere chi è che valuta la segnalazione. Ma insomma, non sono paranoico fino a questo punto e comunque vado anche oltre: riconosco il diritto di Facebook di liberarsi di chiunque, ma solo dopo aver detto con chiarezza quale infrazione è stata commessa.
L’aspetto “culturalmente” inquietante di tutto ciò è che essere buttati fuori da un giorno all’altro e senza spiegazioni ti mette in uno stato di anomia. Ti fa sentire già colpevole anche se non conosci l’accusa. Ricordate Kafka? : “Qualcuno doveva aver calunniato Josef K, perché senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato…“.
E’ un meccanismo emotivo potente. Ho parlato con almeno cinque amici che hanno insistito per interi quarti d’ora sul tema: “Riflettici, qualcosa hai fatto, non possono averti buttato fuori per niente”. Istintivamente, le persone tendono a ritenere colpevole chi è l’oggetto di una pena “preventiva”.
E a proposito: a questo punto erano passate 48 ore dalla mia mail a Facebook: nessuna risposta al mio messaggio…
Un problema di diritto - Ora, se permettete, qui il problema non è personale. Non sono i miei contatti, cui pure tenevo molto. E non è nemmeno problema di cosa abbia fatto io, per quanto io non abbia fatto nulla di irregolare.
Qui il problema che abbiamo di fronte è quello dei diritti degli utenti di Facebook e delle regole della piattaforma, che non possono andare contro i principi che regolano lo stato italiano, oltre ad essere contrari ad ogni buon senso. Del resto queste grandi aziende sono molto “ragionevoli” quando sbarcano in paesi come la Cina: dicono che le leggi locali vanno rispettate.
Quelle di un paese democratico possono essere ignorate?
E’ ora che questa assurdità venga corretta. Posso anche accettare di essere espulso, se mi si spiega il motivo del provvedimento e mi si dà la possibilità di argomentare in mio favore.
Ogni altro comportamento da parte dei gestori del sistema è illegale.
Habeas data: signori legislatori, ci sentite? - Ho difeso Facebook contro l’emendamento repressivo del senatore D’Alia e lo rifarei mille altre volte. Penso che ci sia un’oscena tendenza dell’establishment a pensare in termini di “normalizzazione” repressiva di internet. Non è questo il caso, non il mio almeno. Non sto chiedendo nessuna legge ammazzafacebook e meno che mai misure a pioggia che danneggino le aziende americane che in Italia hanno rappresentanza e reperibilità. Solo il rispetto dei diritti degli utenti di Facebook e di qualsiasi altra azienda che attui policy simili.
Signori deputati e senatori, signori deputati europei vecchi e nuovi: occupatevi in modo positivo della vita digitale, invece di provare a stroncarla, filtrarla, censurarla, e magari regalarla ai padroni del vapore, oh scusate, di cavi e “cellule”… E quindi.
Quindi l’espressione Habeas data non è mia, ma si pone ormai come un tema della società contemporanea. Non solo per le mie foto su Facebook (che a proposito continuano ad essere a disposizione della piattaforma e possono essere, in teoria, riusate da loro mentre io sono disabilitato come utente) ma per tutti noi.
Non ci sono servizi gratuiti - C’è chi argomenta dicendo che la gratuità del servizio “sospenda” ogni diritto agli utenti. Di solito si tratta delle stesse persone che si inviperiscono contro i giornali on line se solo gli si chiede di lasciare un mail per inserire un commento sotto un articolo.
A parte che dovremmo riflettere se per caso non stiamo avallando, con un click messo distrattamente sotto scassati “terms of service”, una morte lenta di ogni garanzia, vorrei dire con tutte le mie forze: vi sbagliate!
Io-utente pago Facebook e qualsiasi servizio “gratuito”: con i miei dati, il mio tempo, i miei contenuti. E lo pago con l’uso che ne faccio, perché contribuisco a migliorarlo e perfezionarlo. E’ questo il patto su cui regge l’economia digitale.
Non c’è niente di scandaloso in questo, se non la pretesa di definire gratuito il servizio, che invece tesaurizza in pubblicità, come fanno anche i giornali on line del resto, il tempo di vita dell’utente.
Tutto chiaro: lo scandalo sta semmai nel volersi comportare come principi di secoli antichi. Però Don Giovanni è finito all’inferno, e Josef K. non abita più qui. O sì, invece?
Ridatemi i miei contatti: e che me li ridiate o meno, da oggi in poi su questo tema è battaglia.
(Nel momento in cui questo post viene pubblicato sono passate 76 ore dall’invio del messaggio di segnalazione: non ho ricevuto alcuna risposta).
Scritto Lunedì, 4 Maggio 2009 alle 09:03 nella categoria Facebook, privacy. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.
tratto da La Repubblica
post a cura di
«Siamo Umanità Accresciuta: i media se ne facciano una ragione.
Lettera di Nino Randisi: “Io che ‘impropriamente’ uso Facebook per denunciare la mafia”»
4 Mag 2009
L’account è riapparso, la denuncia resta… Anche i software sentono le urla
Due aggiornamenti e il post del 4 maggio
Aggiornamento ore 7 del 5 maggio 2009: Oggi replicherò ai commenti espressi qui e faremo il punto dell’iniziativa lanciata ieri sulle “regole di governo” di Facebook. Intanto sulla vicenda account disabilitato/riattivato è arrivata in nottata una comunicazione del sistema. Ancora in inglese e un po’ fragilina: ma ne parleremo più tardi.
Aggiornamento ore 19,30 del 4 maggio 2009: senza alcuna comunicazione, Facebook ha riattivato l’account di cui si parla in questo post. Nessuna comunicazione venerdì mattina all’atto dell’eliminazione, nessun avviso adesso. Ma sono passate dieci ore dall’uscita di questo testo che ha avuto una discreta eco nella rete. In California è mattina, si è ricominciato a lavorare e qualcuno ha segnalato… Possiamo dipendere dai week end di Palo Alto?
La questione posta - quella della trasparenza del servizio - resta tutta intera e andrà discussa con le authority competenti, se i loro responsabili lo riterranno opportuno e proprio per la loro funzione. Secondo me, ve n’è materia.Domani, una ricostruzione di tutta la vicenda e una risposta ai molti e importanti commenti che ci sono stati qui e in rete - più una testimonianza di un disabilitato meno fortunato di me. O forse con un altoparlante più debole del mio. Perché anche i software odono le urla, no?
Il post del 4 maggio, ore 9
Oggi presenterò una denuncia contro Facebook al presidente dell’Autorità garante dei dati personali, il professor Francesco Pizzetti. Con il mio legale sto valutando di ripetere l’iniziativa con l’autorità per le Comunicazioni. Cos’è successo? Nulla di nuovo, purtroppo, non sono che uno dei tanti cui Facebook ha cancellato l’account senza alcun “warning” o avviso preventivo: centinaia di messaggi personali, decine di testi e foto, 859 contatti. Il tutto senza dare spiegazioni, senza dirmi il motivo del provvedimento. Ho perciò deciso di fare di questa vicenda il terreno di una battaglia non personale ma di diritto. Non si tratta di riavere indietro le mie poche carabattole digitali.
E’ una questione di trasparenza e di legalità negate.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo i fatti nel dettaglio. Poi faremo qualche ragionamento.
“Il tuo account è stato disabilitato” e non ti diciamo perché - Alle 7,02 del mattino di venerdì primo maggio ho aperto dal mio iPhone il programma di consultazione di Facebook. Non riuscivo ad entrare: login o password non corretta, era la risposta del sistema. Mi sono insospettito: le password erano memorizzate, non potevano esser cambiate da sole. Allora ho acceso il computer ed ho visto il messaggio di condanna: “la tua password è stata disabilitata”. Mi dicono che posso contattare il team che si occupa dei rapporti con i clienti.
“Leggi i terms of service, paisà” - Ovviamente scrivo subito all’indirizzo che mi è stato dato, in italiano e, poiché conosco i miei polli, anche in inglese. Pochi minuti e mi arriva una mail (in inglese). Evidentemente automatica. Dice che hanno ricevuto la mia segnalazione, ma che nel frattempo mi consigliano di leggere i termini d’uso - come per dire: hai la coscienza sporca, guardati dentro. E io li rileggo - l’avevo già fatto, perché mi occupo di questo campo da 17 anni - e ho la conferma di ciò che già so: non ho violato nessuna delle regole d’uso di Facebook.
Ma non posso fare a meno di notare la follia di un documento scritto in parte in italiano ed in parte in inglese. I passi nella nostra lingua non sono stati nemmeno rivisti da un correttore: ci sono parentesi che non si chiudono, errori di lessico e qualche passaggio in puro italiano “broccolino”. Sembra di stare nel Padrino con Marlon Brando.
Ma non siamo qui per fare colore: un testo come questo, che equivale a un contratto, è nullo perché non scritto in modo consono. Ma intanto - mi dico - mi risponderanno e mi daranno la possibilità di spiegargli che si sono sbagliati…”. Amenoché…
“A pensar male, con tutto ciò che segue…” - A pensar male e a far peccato, ci sarebbero due o tre “stati”, i pensierini di Facebook, in cui ho ironizzato su fatti di cronaca. In uno ho scritto che si attendeva un pronunciamento del papa contro i wurstel (una battuta abbastanza tiepida sull’onnipresenza delle dichiarazioni pontificie, pubblicata mentre imperversava la paura dell’influenza suina).
E poi ci sono vari articoli in questo post/rubrica in cui ho criticato Facebook, proprio a proposito di ciò di cui mi sto occupando adesso: il fatto che se succede il sia pur minimo incidente con il social network non hai a chi rivolgerti perché l’azienda di Mark Zuckerberg si rifiuta ostinatamente di aprire una rappresentanza italiana e il quartiere operativo europeo, che è a Dublino, resta un’entità lontana, irraggiungibile. Ma dai, mi son detto, stai a vedere che con 7 milioni di utenti in Italia se la prendono proprio con te.
Intanto erano passate 24 ore e dal “team” ancora nessuna risposta.
I robot di Facebook e la paranoia - Per la verità ho anche scritto più volte che Facebook è un grande fenomeno da prendere in seria considerazione. E l’ho onorato con la mia presenza e con i miei pensieri, come altri milioni di italiani fanno ogni giorno. L’ho fatto perché di cultura digitale scrivi se sei con le mani in pasta nelle diverse applicazioni, oppure fai solo elzevirismo inutile (e poi mi piace, ciò che posso dire di tutto il mio lavoro).
In marzo, dopo che avevo riferito dell’account disabilitato (e poi riattivato) a Nino Randisi, giornalista siciliano antimafia, ero stato contattato in modo riservato da un professionista italiano. Era latore di un messaggio da parte di una dirigente americana di Facebook. Mi spiegavano che si era trattato di uno spiacevole incidente frutto dell’errore dei “bot”, cioè di programmi che lavorano in automatico e controllano l’attività degli utenti. Mi dicevano che può avvenire quando magari uno “si muove troppo”, mette tanti video, pubblica troppe foto, manda migliaia di mail e ha troppi commenti. Un errore della “macchina” insomma. Avevo preso nota della rettifica, l’avevo pubblicata, avevo ripetuto che mi sembrava un modo non rispettoso delle persone e degli utenti italiani di gestire le cose solo in automatico e senza un minimo di saggezza umana.
(Io per la verita mi “muovo” poco. Mando sì molte mail - siamo però nell’ordine delle decine al giorno - ma tutte alle stesse persone, perché Facebook fa presto a diventare una chat in differita. Certo, c’è chi mi ha suggerito che si potrebbe ipotizzare che alla parola “papa” sia associato un certo grado di vigilanza da parte dei medesimi robot… ma Fb è piena di satira sul papa e le posizioni del Vaticano, dovevano beccare proprio me?)
L’accusa non detta e il “sentirsi sporchi” - Più di uno mi ha prospettato l’idea che qualcuno che conta si sia voluto liberare del mio account: si può fare, si può segnalare all’azienda che i contenuti di un certo utente sono “inappropriati”, poi però ci sarebbe da vedere chi è che valuta la segnalazione. Ma insomma, non sono paranoico fino a questo punto e comunque vado anche oltre: riconosco il diritto di Facebook di liberarsi di chiunque, ma solo dopo aver detto con chiarezza quale infrazione è stata commessa.
L’aspetto “culturalmente” inquietante di tutto ciò è che essere buttati fuori da un giorno all’altro e senza spiegazioni ti mette in uno stato di anomia. Ti fa sentire già colpevole anche se non conosci l’accusa. Ricordate Kafka? : “Qualcuno doveva aver calunniato Josef K, perché senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato…“.
E’ un meccanismo emotivo potente. Ho parlato con almeno cinque amici che hanno insistito per interi quarti d’ora sul tema: “Riflettici, qualcosa hai fatto, non possono averti buttato fuori per niente”. Istintivamente, le persone tendono a ritenere colpevole chi è l’oggetto di una pena “preventiva”.
E a proposito: a questo punto erano passate 48 ore dalla mia mail a Facebook: nessuna risposta al mio messaggio…
Un problema di diritto - Ora, se permettete, qui il problema non è personale. Non sono i miei contatti, cui pure tenevo molto. E non è nemmeno problema di cosa abbia fatto io, per quanto io non abbia fatto nulla di irregolare.
Qui il problema che abbiamo di fronte è quello dei diritti degli utenti di Facebook e delle regole della piattaforma, che non possono andare contro i principi che regolano lo stato italiano, oltre ad essere contrari ad ogni buon senso. Del resto queste grandi aziende sono molto “ragionevoli” quando sbarcano in paesi come la Cina: dicono che le leggi locali vanno rispettate.
Quelle di un paese democratico possono essere ignorate?
E’ ora che questa assurdità venga corretta. Posso anche accettare di essere espulso, se mi si spiega il motivo del provvedimento e mi si dà la possibilità di argomentare in mio favore.
Ogni altro comportamento da parte dei gestori del sistema è illegale.
Habeas data: signori legislatori, ci sentite? - Ho difeso Facebook contro l’emendamento repressivo del senatore D’Alia e lo rifarei mille altre volte. Penso che ci sia un’oscena tendenza dell’establishment a pensare in termini di “normalizzazione” repressiva di internet. Non è questo il caso, non il mio almeno. Non sto chiedendo nessuna legge ammazzafacebook e meno che mai misure a pioggia che danneggino le aziende americane che in Italia hanno rappresentanza e reperibilità. Solo il rispetto dei diritti degli utenti di Facebook e di qualsiasi altra azienda che attui policy simili.
Signori deputati e senatori, signori deputati europei vecchi e nuovi: occupatevi in modo positivo della vita digitale, invece di provare a stroncarla, filtrarla, censurarla, e magari regalarla ai padroni del vapore, oh scusate, di cavi e “cellule”… E quindi.
Quindi l’espressione Habeas data non è mia, ma si pone ormai come un tema della società contemporanea. Non solo per le mie foto su Facebook (che a proposito continuano ad essere a disposizione della piattaforma e possono essere, in teoria, riusate da loro mentre io sono disabilitato come utente) ma per tutti noi.
Non ci sono servizi gratuiti - C’è chi argomenta dicendo che la gratuità del servizio “sospenda” ogni diritto agli utenti. Di solito si tratta delle stesse persone che si inviperiscono contro i giornali on line se solo gli si chiede di lasciare un mail per inserire un commento sotto un articolo.
A parte che dovremmo riflettere se per caso non stiamo avallando, con un click messo distrattamente sotto scassati “terms of service”, una morte lenta di ogni garanzia, vorrei dire con tutte le mie forze: vi sbagliate!
Io-utente pago Facebook e qualsiasi servizio “gratuito”: con i miei dati, il mio tempo, i miei contenuti. E lo pago con l’uso che ne faccio, perché contribuisco a migliorarlo e perfezionarlo. E’ questo il patto su cui regge l’economia digitale.
Non c’è niente di scandaloso in questo, se non la pretesa di definire gratuito il servizio, che invece tesaurizza in pubblicità, come fanno anche i giornali on line del resto, il tempo di vita dell’utente.
Tutto chiaro: lo scandalo sta semmai nel volersi comportare come principi di secoli antichi. Però Don Giovanni è finito all’inferno, e Josef K. non abita più qui. O sì, invece?
Ridatemi i miei contatti: e che me li ridiate o meno, da oggi in poi su questo tema è battaglia.
(Nel momento in cui questo post viene pubblicato sono passate 76 ore dall’invio del messaggio di segnalazione: non ho ricevuto alcuna risposta).
Scritto Lunedì, 4 Maggio 2009 alle 09:03 nella categoria Facebook, privacy. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.
tratto da La Repubblica
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venerdì 8 maggio 2009
Elogio dei piedi (Eddi De Luca)
Perché reggono l'intero peso.
Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi.
Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare.
Perché portano via.Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché portano via.Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.
Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica.
Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare.
Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura.
Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.
Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante.
Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo.
Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tip-tap, la ruffiana tarantella...
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché non sanno accusare e non impugnano armi.
Perché sono stati crocefissi.
Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l'appoggio.
Perché, come le capre, amano il sale.
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte...
Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte...
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giovedì 7 maggio 2009
Amare senza pensieri
In questo mio post voglio affrontare un problema alquanto ‘’delicato’’ che riguarda più da vicino noi maschietti. Il tema può sembrare imbarazzante e prestarsi a facili ironie, oggetto di infinite barzellette, ma sarebbe sbagliato, perché la questione è molto importante. In Italia si stima che circa 3 milioni di uomini ne soffrano: si tratta della disfunzione erettile, comunemente detta impotenza. Alla disfunzione erettile il più delle volte, si associa anche l’eiaculazione precoce che, in alcuni casi, ne può aggravare il quadro clinico. E’ facile intuire che se il problema viene trascurato oppure sottovalutato per paura, imbarazzo, giudizio, incomprensione, ecc., ne può risentire fortemente l’armonia di coppia sia per i rapporti sessuali in sé ma sia anche ai fini riproduttivi, con gravi ripercussioni psicologici. Quindi, è necessario prendere coscienza in anticipo o non appena il problema si presenta. E’ indispensabile non chiudersi nei propri timori o imbarazzi, vincere ogni resistenza e superare questa sorta d’insensato tabù. A tal fine è giusto affrontare possibilmente la questione insieme alla propria partner, compagna, fidanzata o moglie che sia, e rivolgersi al medico di famiglia che saprà indirizzare il proprio assistito da uno specialista andrologo o urologo. Inutile rivolgersi a maghi, utilizzare prodotti afrodisiaci, pillole improvvisate, spray, creme o sostanze miracolose, perché possono solo peggiorare la situazione e ritardare l’applicazione di rimedi e cure risolutive!
Per questo motivo, la SIA (Società Italiana di Andrologia), ha promosso un’importante iniziativa a livello nazionale - ormai agli sgoccioli – per sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto la popolazione maschile direttamente coinvolta nella patologia. La campagna informativa sulla disfunzione erettile, denominata “Amare senza pensieri”, è stata ampiamente pubblicizzata, da radio, giornali, tv e su internet dove è possibile consultare il sito http://www.amaresenzapensieri.it/ (troverete anche il link sul nostro blog). Sul sito si parla di tutto quello che riguarda la “patologia”. C’è anche l’opportunità di rispondere a delle semplici domande di un test per capire se è presente tale affezione. Trovare lo specialista più vicino, ecc. ecc.
Cari amici maschietti, non impaludiamoci nelle nostre paure ma affrontiamo con coraggio e determinazione questo evento più comune di quanto si creda! Rivolgiamoci alle persone giuste! Grazie per l’attenzione.
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Per questo motivo, la SIA (Società Italiana di Andrologia), ha promosso un’importante iniziativa a livello nazionale - ormai agli sgoccioli – per sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto la popolazione maschile direttamente coinvolta nella patologia. La campagna informativa sulla disfunzione erettile, denominata “Amare senza pensieri”, è stata ampiamente pubblicizzata, da radio, giornali, tv e su internet dove è possibile consultare il sito http://www.amaresenzapensieri.it/ (troverete anche il link sul nostro blog). Sul sito si parla di tutto quello che riguarda la “patologia”. C’è anche l’opportunità di rispondere a delle semplici domande di un test per capire se è presente tale affezione. Trovare lo specialista più vicino, ecc. ecc.
Cari amici maschietti, non impaludiamoci nelle nostre paure ma affrontiamo con coraggio e determinazione questo evento più comune di quanto si creda! Rivolgiamoci alle persone giuste! Grazie per l’attenzione.
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